Vincoli geometrici alla funzione del cervello umano

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XX – 10 giugno 2023.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Nell’evoluzione del rapporto tra neuroanatomia e neurofisiologia, ossia dell’attribuzione di ruoli funzionali a strutture morfologiche, si può riassumere oltre un secolo di cultura neuroscientifica, dall’epoca delle localizzazioni anatomo-cliniche alla connettività dinamica di reti interagenti. Col progredire delle conoscenze, i vecchi paradigmi sono stati rimodulati, attraverso la ridefinizione dei limiti, ma non del tutto abbandonati, come nel caso della somatotopica corticale espressa dagli omuncoli motorio e sensitivo disposti lungo le circonvoluzioni precentrale e post-centrale, e di cui ci siamo occupati di recente (Note e Notizie 29-04-23 Come si aggiorna il vecchio omuncolo corticale; Note e Notizie 27-05-23 Area motoria scoperta nel solco centrale).

A differenza di quanto è accaduto nella storia, dominata da concezioni opposte e totalizzanti quali quelle relative alle basi della memoria, negli anni recenti la consapevolezza di una complessità che non si presta a semplificazioni schematiche è presente in tutti i ricercatori, e oggi nessuno spera più come Roger Sperry di ritrovare nell’organizzazione del cervello il filo di una logica senso-motoria di semplice connessione “punto a punto”. È ben presente a tutti, ad esempio, che le colonne di dominanza corticale sono attraversate dalla specializzazione degli strati della corteccia con dispositivi sinaptici che seguono principi identici in tutto il cervello, ma realizzano interazioni dinamiche che variano area per area, con un contributo gliale che differisce in base a criteri propri e distinti da quelli neuronici, in un insieme di insiemi che può presentare tanti aspetti diversi. Oggi si indagano i rapporti tra morfologia e funzione sapendo che la corteccia, ad esempio, è frammentata in una miriade di piccole unità superspecializzate che, allo stesso tempo, grazie al rientro simultaneo reciproco e completo tra aree contigue, realizza un unico insieme.

Ma, per proseguire nel lungo e difficile cammino della comprensione dei rapporti tra morfologia e funzione, è necessario continuare a indagare le ragioni biologiche della forma che, ai due estremi di una gamma di cause, vanno dai caratteri fisico-chimici delle specie molecolari in questione ai limiti imposti da effetti di processi evolutivi: la rapida espansione della corteccia nella filogenesi, con lo sviluppo più rapido nel tempo e nello spazio del tessuto nervoso e gliale della corteccia cerebrale rispetto al neurocranio, ha determinato lo sviluppo delle circonvoluzioni cerebrali, quale esito della compressione in uno spazio limitato.

Negli anni recenti, focalizzando lo studio sulle reti cerebrali, accantonando il riferimento ai complessi di nuclei, aree e altre strutture dell’anatomia descrittiva si sono fatti strada modi nuovi di studiare il rapporto tra morfologia e funzione. Il paradigma dominante nelle neuroscienze interpreta le dinamiche neuroniche quali conseguenze di interazioni fra popolazioni cellulari definite e funzionalmente specializzate, connesse da complessi sistemi di fibre assoniche. Ma, previsioni della teoria del campo neurale, un riconosciuto schema matematico per realizzare modelli in grande scala dell’attività del cervello, suggeriscono che la geometria del cervello costituisca un vincolo “più fondamentale” per la dinamica di quanto non lo sia la connettività interregionale complessa.

Su questa base, James C. Pang e colleghi hanno condotto uno studio dai risultati molto significativi.

(Pang J. C. et al., Geometric constraints on human brain function. Nature – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41586-023-06098-1, 2023).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Neurology, University Medical Center Hamburg-Eppendorf, Hamburg (Germania); Department of Cardiology, University Heart and Vascular Center, Hamburg (Germania); Department of Psychiatry and Psychotherapy, University Medical Center Hamburg-Eppendorf, Hamburg (Germania); Department of Neuroradiology, University Medical Center Hamburg-Eppendorf, Hamburg (Germania); Department of Psychiatry, Brigham and Women’s Hospital, Harvard Medical School, Boston, MA (USA); Institute of Neuropathology, University Center Hamburg-Eppendorf, Hamburg (Germania); Department of Radiology, Brigham and Women’s Hospital, Harvard Medical School, Boston, MA (USA).

Il lavoro di James C. Pang e colleghi ha confermato le previsioni della teoria del campo neurale mediante l’analisi di una grande quantità di dati di imaging in risonanza magnetica nucleare (MRI, da magnetic resonance imaging), ottenuti con lo studio in condizioni spontanee o durante l’esecuzione di compiti sperimentali che hanno indotto l’evocazione di specifici pattern funzionali. In particolare, i ricercatori dimostrano a rigor di logica che l’attività corticale e subcorticale può essere compresa quale risultante di eccitazioni di modi risonanti fondamentali della geometria del cervello (cioè della sua forma), piuttosto che essere considerata derivante da modi della connettività inter-regionale complessa, secondo la visione convenzionale.

James C. Pang e colleghi hanno usato questi “modi geometrici” per dimostrare che le attivazioni evocate da compito in oltre 10.000 mappe del cervello non sono confinate ad aree focali, come in genere si crede, ma eccitano modi estesi a tutto l’encefalo con una lunghezza delle onde superiore ai 60 mm.

I ricercatori hanno anche confermato le previsioni che lo stretto legame tra geometria e funzione è spiegato da un ruolo dominante dell’attività wave-like, dimostrando che le dinamiche d’onda possono riprodurre numerose proprietà canoniche spaziotemporali di registrazioni spontanee ed evocate.

Gli esiti di questo lavoro sembrano essere in contrasto con la visione prevalente nelle neuroscienze e identificano un ruolo in precedenza sottostimato della geometria nel dar forma alla fisiologia, come previsto da un modello unificante e basato su principi fisici delle dinamiche estese all’intero encefalo. A nostro avviso sarà necessario, con ulteriori studi, cercare di definire con maggiore precisione cosa si rileva e si misura, in termini di attività cerebrale, seguendo il criterio geometrico.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-10 giugno 2023

www.brainmindlife.org

 

 

 

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